Il tuttofare rappresenta quella figura professionale in grado di assolvere molteplici situazioni di tipo pratico che non si possono svolgere da soli. A scapito del suo nome, un tuttofare deve essere una persona affidabile e dalle caratteristiche altamente professionali. Pur se in grado di fare tutto, deve saperlo fare bene per cui conta anche la bravura e la competenza nel compiere le più disparate faccende e nel riconoscere i propri limiti quando arriva il momento di rivolgersi ad un professionista. Tuttofare: partita Iva, perché conviene?Il tuttofare può realizzare piccole opere di elettricista, idraulico, imbianchino, piccola impiantistica, fino al punto in cui non risulta necessario il tecnico specializzato per risolvere problemi di più alta portata. In seguito a tali caratteristiche, questa figura professionale deve possedere una copertura assicurativa ed una configurazione professionale valida perché la sua attività venga riconosciuta. In relazione a quest’ultimo aspetto, possono esserci dunque tuttofare che lavorano in proprio oppure alle dipendenze di imprese di servizi, riparazione e di installazione.A proposito dei tuttofare che lavorano in proprio, quanto e perché conviene aprire la partita Iva per svolgere la propria attività? Cerchiamo di approfondire meglio la questione.
Quando e quanto conviene la partita Iva per un tuttofare
Aprire una partita Iva può essere una convenienza o una necessità a seconda dei propri obiettivi di lavoro. Se si intende vendere i propri servizi con l’intenzione di ottenere guadagni maggiori a quelli offerti dallo stipendio fisso, allora conviene mettersi in proprio e svolgere attività autonoma.Ancora, si può scegliere di lavorare in proprio se si preferisce gestire autonomamente la propria attività per ritagliarsi maggiore tempo libero rispetto a chi svolge il lavoro dipendente. In ogni caso, l’attività autonoma prevede l’apertura della partita Iva. Vediamo dunque come funziona e quanto costa.
Funzionamento della partita Iva
La partita Iva è un codice assegnato ad un lavoratore autonomo o a un imprenditore privato intenzionato a vendere servizi o prodotti, ed è necessario ai fini fiscali per la dichiarazione degli incassi e per il pagamento delle tasse e dei contributi dovuti allo Stato.La codificazione delle partite Iva dipende dal tipo e dal genere di attività professionale e commerciale svolta. In pratica, ogni attività viene identificata da un proprio codice, cosiddetto ATECO. Il codice varia a seconda del tipo di categoria e di regime in cui si rientra.Vi sono i liberi professionisti, identificati da specifici codici ATECO e iscritti ai rispettivi albi professionali, dati necessari per aprire questo tipo di partita Iva. Le ditte individuali sono registrate nella Camera di Commercio e hanno una partita Iva specifica per l’attività destinata al commercio, e in genere non sono iscritte a particolari albi.Il regime forfettario è destinato a professionisti e liberi imprenditori che non superano un giro d’affari annuo fissato a:
30 mila euro per i professionisti, ambulanti e artigiani;
40 mila euro per ambulanti di alimenti e bevande;
50 mila euro per hotel, commercianti e ristoranti. In tal caso il reddito imponibile è calcolato in modo forfettario con un’imposta pari al 15% del fatturato annuo.
Vi è infine la partita Iva societaria destinata a singole e/o più persone intestatarie di una società, utilizzata da artigiani, liberi professionisti e commercianti.
Costi per aprire la partita Iva
Aprire la partita Iva non costa nulla, è la sua gestione ad avere un costo significativo. In tal caso è conveniente rivolgersi ad un commercialista per la scelta del giusto codice ATECO, del più adeguato regime fiscale, dell’apertura delle singole posizioni contributive negli enti previdenziali dell’albo di riferimento (se si appartiene cioè ad una specifica categoria professionale), nonché del calcolo annuale di Irpef e Irap.Vi sono dei casi in cui si può evitare di aprire la partita Iva e quindi si può scegliere di lavorare soltanto con la ritenuta d’acconto. Questo succede quando il giro d’affari annuo non supera i 5 mila euro annui. Per cifre superiori, e per evitare un’eventuale accusa di evasione fiscale, conviene aprire la partita Iva; in questa maniera è possibile accrescere i guadagni e assicurarsi una posizione previdenziale con il pagamento dei contributi.