Rifare l’
impianto elettrico può essere una spesa non di poco conto e prima di affrontarla vale la pena fare una riflessione sui diversi aspetti. Per essere considerato “
a norma”, infatti, un impianto elettrico deve essere provvisto di salvavita, dello scarico a terra, di fili di colori e sezione esatti, di prese ed interruttori omologati e posti all’altezza precisa. Deve avere come minimo tre cavi conduttori: la fase, la messa a terra e il neutro, e non ci devono essere fili volanti, a vista.Bisogna considerare poi che per ottenere la
Dichiarazione di conformità, che stabilisce che l’impianto è perfettamente a norma, occorre affidarsi ad un tecnico-elettricista qualificato o a una ditta specializzata e non ci si può improvvisare con un “fai-da-te”.
Impianto elettrico perché rifarlo
Non c’è alcun obbligo di adeguamento dell’impianto elettrico per il proprietario. Ciononostante, è importante rifarlo quando ci si trova in presenza di un
vecchio impianto. Questo perché anche un corto
circuito potrebbe mettere in serio pericolo d’incendio la casa. Bisogna considerare poi che un impianto elettrico obsoleto ha un’efficienza energetica ridotta, con un maggior consumo energetico. Ecco perché rinnovare l’impianto elettrico può essere considerata una scelta di sicurezza della casa (e di chi ci abita), di salute per l’ambiente, ma anche di risparmio, per bollette molto più “leggere”.
Costo manodopera
Gli interventi sull’impianto elettrico possono essere più o meno complessi, a seconda che si tratti di installazione, modifica, ampliamento o manutenzione. Quindi è importante sapere che il
prezzo della manodopera, oltre che per le dimensioni dell’immobile, varia in base alla complessità dei lavori e alla loro durata.C’è infatti il costo della manodopera dell’elettricista, quantificata generalmente in numero di ore lavorative e che può variare dai
22 ai 28 euro l’ora, ma c’è anche il cosiddetto costo per le assistenze murarie, ovvero quello necessario per eseguire la tracciatura sul muro dell’impianto, la scanalatura lungo le linee di tracciatura, la collocazione e muratura della cassetta e della scatola di derivazione, la posa e muratura del tubo, la rasatura del muro e la ritinteggiatura. Ecco perché è fondamentale farsi fare un
preventivo completo prima di autorizzare qualsiasi tipo d’intervento sull’impianto elettrico.
Costo materia prima
Nel rifacimento dell’impianto elettrico la “materia prima” è calcolata in base al numero dei punti luce che andranno fatti. Punti luce relativi a interruttori, ma anche prese di corrente, deviatori, prese del televisore, portalampade, cavo TV, telefono, ecc… Ogni tipo di
punto luce ha un
prezzo differente, che cambia anche di molto: si parte dai 15 euro e si arriva fino a 80-100 euro. È bene perciò considerare mediamente un costo di
50 euro per punto luce.Normalmente un appartamento di 40mq richiede all’incirca 35 punti luce, mentre uno di 100mq una ottantina. Si capisce perciò che il costo del materiale si aggirerà intorno ai
1.750 euro nel primo caso e a 4.000 euro nel secondo. Ancora una volta il preventivo dei costi si rivela fondamentale per valutare l’impatto economico dei lavori d’impianto elettrico sul portafoglio.Infine, buona notizia: dividete i costi per due e toglietene la metà, perché il rifacimento dell’impianto elettrico è un intervento di manutenzione straordinaria che gode della
detrazione fiscale del 50%.
Fixool, i professionisti degli impianti elettrici.