Quali sono i principali additivi del calcestruzzo

Per realizzare il calcestruzzo, talvolta vengono aggiunti anche degli additivi. Vediamo quali sono quelli più utilizzati!

Il calcestruzzo è un conglomerato artificiale formato da cemento, ghiaia, sabbia ed acqua. Per ottenere la composizione "classica" è necessario che le proporzioni dei vari elementi sia 1-4-2-1. A questi, però, è possibile aggiungere degli additivi. Non si tratta di ingredienti fondamentali, ma la loro presenza migliora la qualità dell'impasto. La normativa UNI EN 197/1, stabilisce inoltre che le quantità di questi, inseriti all'interno del composto, non possano essere in misura superiore dell'1,0% rispetto ai kg/m3 del cemento.

Tra gli additivi più comuni ci sono sicuramente i superfluidificanti. Questi riducono il ritiro igrometrico e garantiscono una lavorabilità migliore del calcestruzzo a parità di valore del rapporto cemento/acqua. Pertanto il calcestruzzo avrà una durabilità maggiore con lo stesso dosaggio di cemento. I superfluidicanti hanno preso il posto dei normali fluidificanti intorno gli anni 70, poiché rispetto a questi sono quattro volte più efficaci.

Gli additivi acceleranti hanno invece due funzioni particolari a seconda della loro tipologia. Gli acceleranti di presa hanno il compito di ridurre i tempi di presa del cemento. Quelli di indurimento, invece, hanno la funzione di aumentare, specie con climi particolarmente freddi, la resistenza meccanica nei primi giorni. La funzione opposta degli acceleranti è svolta dai ritardanti. Questi riducono il grado di idratazione nelle prime ore, quando le giornate sono però calde.

Il compito degli additivi areanti è quello di formare artificialmente delle bolle d'aria nel getto di calcestruzzo. Ciò permette una resistenza maggiore ai cicli di gelo e disgelo. Per evitare fenomeni di bleeding vengono invece utilizzati gli additivi viscosizzanti. Esistono anche quelli antiritiro, i quali riducono sia il ritiro igrometrico sia quello plastico, dovuti rispettivamente dall'evaporazione dell'acqua del calcestruzzo indurito e fresco. Permettono anche il ritiro autogeno.

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