Raccolta differenziata: ecco come funziona

La raccolta differenziata si sta diffondendo a macchia d'olio in ogni città d'Italia e va a rispondere a specifiche esigenze ambientali.La raccolta differenziata ha un principio motore legislativo abbastanza chiaro e cioè quello di andare a risolvere drasticamente il problema dello smaltimento dei 'tutto in uno' che stava arrivando letteralmente al collasso. In parecchie sedi di smaltimento in Italia, la situazione stava diventando davvero difficile da gestire e lo smaltimento sempre più complesso. Le conseguenze ambientali erano sempre più disastrose: cassonetti sempre pieni e maleodoranti in giro per le città (ovviamente preda di zanzare, mosche ed animali vari), difficoltà sempre crescenti a trovare nuove sedi dove gestire gli ingenti carichi da smaltire.Quindi, in ogni posto d'Italia (anche nei borghi più piccoli) è arrivata a rispondere a queste esigenze la raccolta differenziata, una modalità nuova di andare a gestire i rifiuti. Nuova anche per gli utenti prima che per i gestori, una modalità che separa le varie componenti a seconda della loro natura e permette una gestione elastica delle risorse a disposizione.

Raccolta differenziata: plastica

Iniziamo a capire come fare la raccolta differenziata iniziando dalla plastica, vediamo come ci si deve muovere al riguardo, mettendo comunque in evidenza che ogni comune può dare delle regole specifiche su cosa fa parte di una determinata categoria di raccolta e cosa no.Fanno parte sicuramente della categoria della plastica:
  • le bottiglie vuote di acqua;
  • le bottiglie delle bibite in generale (opportunamente sciacquate internamente);
  • i flaconi di detergenti per il corpo esauriti (sciacquati per bene);
  • le bottiglie esaurite di salse o ketchup (sempre sciacquate al loro interno);
  • i flaconi dei detersivi;
  • le vaschette per gli alimenti;
  • le retine per frutta o verdura;
  • i piatti, i bicchieri e le stoviglie di plastica se puliti (sporchi di residui di cibo, vanno nel reparto indifferenziato);
  • i sacchetti per la spesa del tipo resistente;
  • i film che inglobano le casse d'acqua o di bibite;
  • i barattoli di yogurt (lavati);
  • i sacchetti di patatine (lavati);
  • i sacchetti della pasta (senza residui di pasta spezzata al loro interno);
  • i blister di qualsiasi prodotto (esclusa la carta presente all'interno);
  • le confezioni porta uova.
Queste sono le linee generali della raccolta della plastica che, come si può capire facilmente, deve essere basata su prodotti asciutti e puliti. Si rimanda al regolamento stilato dal proprio comune per le specificità.

Raccolta differenziata: vetro

La raccolta del vetro è quella che ha generato maggiore confusione tra gli utenti, più che altro perché molti rifiuti che a livello apparente sembrano destinati a tale settore in realtà non vi appartengono. Vediamo cosa inserire nella raccolta del vetro:
  • qualsiasi bottiglia di vetro, di qualsiasi colore e natura (birra, acqua, vino etc.) purché opportunamente lavata al suo interno;
  • i vasetti alimentari opportunamente lavati;
  • ogni tipo di barattolo, sempre opportunamente lavato.
Vista da questo punto di vista, la raccolta del vetro riguarda solamente quello che rientra nella categoria; in buona sostanza tutto il resto (come bicchieri di cristallo, schermi di vecchi televisori, specchi etc.) non vanno nella raccolta vetro per il semplice fatto che non sono riciclabili.

Raccolta differenziata: carta

Anche questo settore di raccolta genera talvolta grande confusione tra gli utenti, a causa del fatto che molti oggetti che sembrano tendere naturalmente a questo settore vanno in realtà destinati ad altro reparto. Un esempio lampante sono gli scontrini, apparentemente destinati naturalmente al settore differenziato della carta, in realtà fanno parte del reparto indifferenziato. Ma vediamo nello specifico cosa inserire nella raccolta della carta:
  • quaderni del tipo senza copertina plastificata;
  • giornali e riviste;
  • cartone in generale (privato da nastri adesivi, fascette e spille metalliche);
  • opuscoli in generale;
  • istruzioni di montaggio mobili o apparecchi;
  • imballaggi e confezioni di alimenti (escluse le confezioni miste ad esempio carta plastica, che vanno separate);
  • imballaggi di cartone ondulato;
  • fotografie;
  • carta stampata in generale (scarti di stampe da pc o fogli di appunti).
Discorso a parte meritano i brick in tetrapak e le confezioni cartonate in generale di latte o succhi di frutta: anche se nelle confezioni stesse si evince la destinazione di smaltimento una volta esaurito il contenuto, alcuni comuni fanno destinare la confezione al reparto indifferenziato, altri prevedono il reparto carta come destinazione di smaltimento. Anche in questo caso leggere bene le direttive stabilite dal proprio comune di appartenenza.

Raccolta differenziata: umido

L'umido è il reparto che ricorda in un certo senso la vecchia raccolta indifferenziata. In realtà non ci va dentro tutto, anzi, questo reparto stabilisce regole ben precise riguardo a cosa buttare e cosa no:
  • resti di cibo, bucce di frutta e verdura, scarti da taglio etc.;
  • piatti, bicchieri e stoviglie di plastica sporchi;
  • tovaglioli usati e fazzoletti di carta usati;
  • le cialde del caffè esauste e non;
  • cibo in avaria, senza la confezione.
Pannolini sporchi, scatolette di metalli di cibo invece vanno nel reparto cosiddetto 'indifferenziato' destinato a tutto ciò che non può essere riciclato.La raccolta differenziata permette innanzitutto di separare nettamente ciò che può essere rigenerato a nuova vita da ciò che non può essere riciclato. Da vetro esausto nasce nuovo vetro da riutilizzare, dalla carta nascerà carta nuova etc.Uno smaltimento alla vecchia maniera non permetteva di andare a riciclare in maniera netta al 100%, anzi creava il problema opposto di cercare sempre poli nuovi di smaltimento dove andare a depositare l'immane quantità di rifiuti prodotta. Rifiuti dove ovviamente c'era dentro di tutto, quindi ad esempio materiali preziosi come l'alluminio (che può essere riciclato all'infinito) andavano, almeno per un buon 60%, persi.Esistono due politiche di raccolta dei rifiuti messe in atto dai comuni in tutta Italia:
  1. la raccolta in strada, dove sono posti degli appositi contenitori differenziati per colore a seconda del contenuto (marrone per la carta, blu per la plastica, verde per il vetro) in cui ogni utente va a depositare i rifiuti già separati preventivamente in casa propria;
  2. la raccolta porta a porta, dove il comune di appartenenza ha organizzato un sistema di raccolta (la mattina presto) a piano settimanale, ogni giorno un settore diverso e gli utenti lasciano davanti la porta di casa (o davanti l'ingresso del palazzo) i sacchetti con il contenuto stabilito.
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