Riscaldamento autonomo: quanto costa la manutenzione ordinaria
7 gennaio 2020
Preventivo termoidraulico
, Efficienza energetica
Gli impianti di riscaldamento autonomo sono molto più costosi rispetto a quelli con sistema centralizzato, pertanto, per la loro installazione e manutenzione, occorre spendere di più.In questa guida pratica scopriremo insieme tutte le differenze tra impianto autonomo e centralizzato, inoltre, valuteremo quali sono i prezzi relativi all'installazione e alla manutenzione di un sistema autonomo.
Differenze tra il riscaldamento autonomo e centralizzato
Generalmente, gli impianti autonomi vengono installati all'interno degli immobili indipendenti e semi-indipendenti, o comunque, in unità abitative singole. Questa tipologia di sistemi può tuttavia essere configurata anche negli appartamenti, ma la normativa vigente vieta la realizzazione di tali impianti in edifici di nuova costruzione costituiti da più d quattro alloggi.I sistemi centralizzati, si trovano invece all'interno di grandi edifici composti da più appartamenti.Oggi, la legge consente a chi vive in un condominio, di staccarsi dal sistema centralizzato e installare un impianto autonomo, ma soltanto se tale operazione non comporta malfunzionamenti, spese elevate e disagi per tutti gli altri abitanti dell'edificio.Uno dei vantaggi principali degli impianti autonomi consiste nell'avere la possibilità di accendere e spegnere il riscaldamento ogni volta che lo si desidera; al contrario, i sistemi centralizzati, non possono essere controllati a seconda delle proprie esigenze.La gestione di un impianto centralizzato è più semplice e meno costosa rispetto a quella relativa ai sistemi autonomi, soprattutto, grazie all'installazione delle valvole termostatiche di nuova generazione, che consentono di regolare la temperatura interna dei locali in base alle necessità.Tipologie di impianti di riscaldamento
Scegliere un impianto di riscaldamento autonomo può essere molto difficoltoso, pertanto, occorre affidarsi ad un professionista del settore, il quale, in primis, effettui il dimensionamento termico dell'immobile, per stabilire in seguito, quale sistema è quello più adatto all'edificio in questione.In commercio esistono svariate tipologie di sistemi di riscaldamento, ognuna con caratteristiche molto diverse tra loro. Ecco quali sono i principali:- Riscaldamento con caldaia a gas: le caldaie a gas sono dispositivi piuttosto economici, tuttavia, hanno un elevato impatto ambientale e sono meno performanti rispetto ad altre tipologie di impianti di riscaldamento. Il prezzo di tali apparecchi varia da 350 euro a circa 1500 euro; il costo del combustibile dipende invece dal tipo di prodotto scelto. Prezzi: GPL, da 0,55 euro/l a 0,80 euro/l; gasolio, circa 1,15 euro/l; metano, da 0,80 euro/l a 1,20 euro/l.
- Impianto con caldaia a condensazione: si tratta di un sistema molto efficiente, che consente di risparmiare molto in bolletta, poiché si consuma meno energia. In questo caso infatti, il calore prodotto dalla combustione viene riutilizzato per riscaldare gli ambienti. Il costo medio di una caldaia a condensazione si aggira intorno ai 1200-1300 euro, mentre le tariffe richieste dai tecnici per la sua installazione variano da 25 euro/h a 50 euro/h.
- Sistema di riscaldamento con stufe, termostufe e camini a legna a pellet e a biomassa: questi impianti richiedono un investimento iniziale piuttosto elevato, tuttavia, garantiscono un buon risparmio in bolletta. I prezzi di tali dispositivi variano da 400 euro a circa 5000 euro, in base al modello scelto, alla potenza e al marchio. I professionisti che si occupano di installare questi apparecchi hanno tariffe orarie di circa 35-40 euro/h. Un altro elemento da considerare se si desidera installare una stufa, un camino o una termostufa a pellet, legna o biomassa, è il costo totale degli interventi di manutenzione, che varia, annualmente da 400 euro a circa 700 euro. Infine, è necessario valutare i prezzi dei combustibili: legna, da 8 euro a 20 euro circa a quintale; pellet, da 3 euro a 10 euro circa al sacco (15 kg); bioetanolo, circa 4,00 euro al litro.
- Impianto termico con pompa di calore geotermica: grazie a questo tipo di sistemi, si possono sfruttare energie rinnovabili per riscaldare gli edifici. Il funzionamento delle pompe geotermiche, che vengono installate esclusivamente in aree esterne, prevede che il calore prodotto dal sottosuolo venga trasferito all'interno dell'immobile da riscaldare. Per questo motivo, tali dispositivi sono ideali per tutte le abitazioni private e indipendenti che possiedono un appezzamento di terreno, anche di piccole dimensioni. La spesa da affrontare per acquistare e configurare un simile impianto è però molto elevata: si parla di cifre che possono addirittura superare i 20000 euro. In ogni modo, scegliere questo tipo di sistema è un ottimo investimento, poiché grazie ai consumi contenuti, è possibile recuperare integralmente la cifra spesa nel giro di qualche anno.
- Sistema di riscaldamento con pannelli radianti a pavimento: con questo impianto si ha la possibilità di ottenere un comfort abitativo di alto livello, poiché il calore viene distribuito dal basso verso l'alto in modo omogeneo. Il costo di tale sistema è tuttavia molto elevato e varia da 30 euro a circa 80 euro al mq, escluse la manodopera per l'installazione (il cui prezzo medio è di circa 25 euro) e la spesa da affrontare per l'eventuale rimozione e smaltimento della pavimentazione esistente (da 5 euro a 30 euro circa al mq).
- Impianto termico solare: si tratta di un sistema a bassissimo impatto ambientale e quindi green, grazie al quale il risparmio in bolletta è garantito. Ne esistono principalmente due tipi: a circolazione naturale e a circolazione forzata. Il primo, ha un costo che varia da 400 euro a circa 800 euro, mentre il secondo, può anche superare i 1500 euro.