C’è proprio bisogno di un tuttofare nel terzo millennio? Dipende da quello che sa fare, appunto. Nell’era della specializzazione e della globalizzazione, una persona che sa rendersi disponibile per dare una mano per le più disparate necessità può essere ancora una carta vincente se è versatile e riesce a risolvere i vari problemi che gli si chiede di risolvere.Può essere esperto di bricolage, di giardinaggio, di elettronica o di chissà che cosa, certo deve avere un pizzico di creatività e di ingegno. Oltre a fare, deve anche saper fare perché altrimenti non è più un tuttofare. Sembra una tautologia ma è meglio chiarire la faccenda subito, altrimenti si possono alimentare false illusioni in chi vuole intraprendere questa attività.
Tuttofare: come diventarlo
C’è infatti chi si è rimboccato le maniche dopo aver perso o non trovato il lavoro della propria vita e si riconverte così in tuttofare per soddisfare le richieste di persone altrimenti affaccendate e che abbisognano di qualcuno per tinteggiare le pareti di casa, montare una presa elettrica, potare la siepe del giardino, per scrivere una lettera, per sturare un lavandino, eccetera eccetera.Ma da dove iniziare per diventare tuttofare? Innanzitutto bisogna avere un piccolo capitale da parte per acquisire il know-how e/o le attrezzature di base se si intende basare la propria attività sul lavoro manuale e/o intellettuale. Quindi c’è bisogno di un veicolo per spostarsi da una parte all’altra della città o del luogo in cui si vive per raggiungere la propria clientela. Per chi intende avviare un’attività intellettuale sarà il caso di dotarsi di un computer e delle dovute competenze per stendere testi, elaborare dati, informazioni, etc.Per quanto riguarda gli attrezzi da lavoro più comuni è il caso di citare martelli, trapani, elettroutensili, seghetti, accessori di uso comune (viti, bulloni, dadi), forbici, eccetera. Una borsa porta-attrezzi è poi fondamentale per portarseli sempre appresso per ogni evenienza. Nel caso in cui il tuttofare voglia tuffarsi nelle attività intellettuali, oltre al computer, è il caso che si doti di stampante, carta, pen drive e/o altri apparecchi in grado di elaborare e trasferire il lavoro a chi ne fa richiesta.Una buona connessione ad Internet non fa mai male ed un’infarinatura di inglese o di altra lingua straniera non guasta. Le conoscenze sono poi fondamentali per garantire il passaparola e la promozione della propria attività tramite i social network può rappresentare una buona leva promozionale per far conoscere la propria attività e farsi conoscere tramite la rete.Fanno testo a parte quei tuttofare che si propongono come badanti o babysitter. Anche in questo caso, peraltro, bisogna conoscere un po' di tutto prima di avvicinarsi agli altri per curarli e stare loro vicino, sia che si tratti di persone anziani che di bambini. In tal caso è necessaria una buona dose di pazienza e di sensibilità nei confronti degli altri. In ogni modo, alla base di tutto, come è evidente, bisogna saper definire i propri servizi, progetti ed obiettivi. E una volta presa coscienza di quello che si sa fare, il tuttofare può procedere ad identificare il proprio ambito operativo. Nel frattempo, grazie alla rete di conoscenze e alla clientela che si è costruita nel tempo, è possibile crearsi delle referenze cui fare riferimento nel caso in cui alcuni nuovi clienti richiedono nuovi e/o particolari servizi. Anche se l’attività di tuttofare può apparire agli occhi del mondo un lavoro generico e talvolta senza arte né parte, conviene darsi una configurazione legale e fiscale. Avere un’assicurazione privata, una denominazione sociale e quant’altro che identifichi regolare quest’attività può accrescere l’immagine e la qualità del proprio lavoro.Questo passaggio risulta importante e induce il tuttofare a saper amministrare la propria attività con emissione di fatture e documentazione utile per lo svolgimento del lavoro. Nel caso in cui tale fase risulti troppo onerosa per gli impegni ed i vari adempimenti, conviene rivolgersi ad un bravo commercialista o ad un consulente del lavoro.Ciò può anche significare che il tuttofare può non essere del tutto solo nello svolgimento della propria attività. Da questo punto di vista può associarsi o chiedere la cooperazione e la collaborazione di un’altra persona allo stesso suo livello per dividersi il lavoro e la clientela, quando gli affari possono andare bene. In tal caso, la situazione è più complessa e prevede altri passaggi che prevedono forme e modalità di impresa individuale più organizzate.